dove sei stellina
del piccolo cielo
trapuntato di desideri?
dove sei virgola
delle mie righe
inconcluse dai punti?
come riconoscerti nel vigneto
tra le macchioline celesti
di solfato di rame?
sei il forellino
in cui il fiato d’amore
soffia bolle iridescenti
ti cerco con occhi da bimbo
che avvicina i granelli di sabbia
fino a distinguerne i colori
così piccola da ripararti
sotto il tetto delle mie unghie
o dormire sull’amaca delle ciglia
nel cavo delle mani percorri
l’alveo secco della linea del destino
senza vederne la fine
quando scalci dentro i pensieri
ti rispondo come la gestante
accarezzandomi la pelle
ti stringo nel palmo
e mi diverto ad ascoltare il tuo ronzio...
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ho virgole per ogni evenienza
virgole d’amore con lo sbuffo
virgole tristi a forma di barchetta.
virgole della mia vita solo accennate.
ti scrivo virgole infarcite
foreste di virgole capanne di virgole
dormo su giacigli di virgole
e tra le virgole non ci sono parole
sono rimaste solo virgole:
le pause infinite da te
in un verso continuo.
la mia virgola sei tu piccolissima
e dopo una distesa bianca,
ancora tu curva come piace a me!
ti traccio virgola sinuosa
che non vola come l’apostrofo
non sciala come l’accento
non severa come il punto
o indecisa come il punto e virgola
troppo facile come i due punti
petulante come le virgolette
o sibillina come i puntini...
ti posso intingere nel mare
di ogni mio giorno d’amore
insensato e abitato da virgole
tutte nude, tutte vive,
tutte virgole d’amore per te.
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